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Fiaccola dell'Immacolata - V Edizione 2003

MADONNA DEL GHISALLO IN MAGREGLIO (CO)

CENNI STORICI

Il toponimo Magreglio/Magrej si è formato a partire dal latino "Ager magris" ad indicare l'asciuttezza dei pascoli, corrottosi in Macrilium, Magrelli, Magriglio. Le radici di Magreglio affondano nelle leggende prima che nella Storia. Da quella che racconta la conversione di Autari re dei Longobardi, grazie al ritorno delle acque dei fiumi in Brianza a partire da quelle del Lambro con la rinascita della fonte della Menaresta ottenuta dalle preghiere della regina Teodolinda, a quelle del Conte Ghisallo che erige una chiesetta sul luogo della cappellina nella quale si era rifugiato per sfuggire all'aggressione dei briganti e vi era stato protetto dalla Madonna. A parte i ritrovamenti preistorici al "Büs de la stria" (neolitico ed età del ferro), la storia di Magreglio comincia al Ghisallo nel 1135 con la discussione di una causa tra i "comunisti" di Magrelli e Ottone abate del Monastero maggiore S.Ambrogio di Milano per il transito verso Bellagio. Nel contesto della Vallassina, Magreglio rimane a lungo collegato con Barni del quale probabilmente all'origine era un'alpe. Di Magreglio parla Domenico Mandelli nel suo "Saggio di storia naturale del lago di Como..." nel 1763 per ricordare la fonte del Lambro e suggerire di sostituire la coltivazione del papavero bianco con quello da oppio più redditizio. Dai primi del novecento con l'arrivo dei "milanesi" e soprattutto degli anni cinquanta, la villeggiatura ed il turismo costituiscono una voce importante nell'economia di paese. Tra quanti sono nati, vissuti od hanno scelto di soggiornare a Magreglio numerosi sono i nomi illustri e tra questi il pittore Spreafico, il senatore Nicola Romeo che rilevando l'Alfa la rese famosa e lo scrittore e giornalista tedesco Albert Rausch, ritiratosi nel paese durante la guerra e che lo salvò, con altri Comuni, dalla rappresaglia nazista. In ricordo di questi avvenimenti, oggi Magreglio (con Barni) è gemellato con la città natale di Friedberg

Vista del Santuario e dei monti circostanti 

Dove si trova Magreglio, con alcune viste sul Santuario

 

ATTRAZIONI TURISTICHE

Da visitare: il Santuario della Madonna del Ghisallo; l'attuale chiesetta sorge su quella precedente del 1623. L'immagine venerata è una Madonna del Latte di mano popolare, anche se fine ed esperta, del XVI secolo. Dal 1949 la Madonna del Ghisallo, grazie all'azione dell'allora parroco Don Ermelindo Viganò, è stata proclamata Patrona dei ciclisti. Nella chiesetta sono conservati i cimeli: maglie e biciclette dei principali campioni in attesa di trovare una razionale sistemazione nell'erigendo Museo del ciclismo. Dal Belvedere Romeo si possono osservare la Grigna (mt. 2409) e le montagne che le fanno corona, il ramo di Lecco, il centro e l'alto lago sino alle montagne. Borgo: nel centro storico si possono osservare alcuni portali pregevoli, il Monastero del XVI secolo (oggi Ca'Moiana) e la Ca' del Tay con le caratteristiche lobbie. Menaresta e Böcc de Pegur: a 29' dal borgo, passando per i Castagneti e risalendo il Lambro si arriva alla Menaresta, fonte del fiume stesso, un sifone naturale dal quale periodicamente sgorga acqua. Salendo l'erta a fronte della Menaresta, celata da una roccia, si entra nel Böcc di Pegur, una serie di grotte comunicanti con stalagmiti. Masso avello e Büs de la Stria: risalendo verso i Castagneti è possibile osservare al confine del giardino di una villa il Masso avello rimasto a Magreglio, utilizzato come vasca, più avanti, seguendo l'antica strada dei Vitt, si transita presso il Büs de la stria, dove sono stati trovati reperti preistorici .Sci: dal passo del Ghisallo si sale verso P.Rancio e la pista di sci di Pian Lavena, proseguendo si risale alle piste da sci del S.Primo

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